Il progresso tecnologico delle società “benestanti” non è andato di pari passo con il progresso morale.
Un esempio lampante è la condizione degli “Anziani”, che la vita quotidiana dei paesi sviluppati sotto il profilo industriale tende a collocarli agli estremi.
A mio parere il problema degli anziani è quello più urgente da risolvere ai nostri giorni, più marcatamente nascosto e che tutti fingiamo di non vedere.
La nostra società da molto valore alla produttività, alla giovinezza, al consumo esasperato, alla competitività, al cambiamento continuo e non può di conseguenza che escludere in maniera subdola i nostri Seniors, poiché non riescono ad adeguarsi ai valori dominanti della società attuale.
Loro sono, purtroppo, lenti nei movimenti, poco si adeguano ai vorticosi cambiamenti della produttività e spesso colpiti da gravi malattie che li portano a misurarsi con i loro limiti.
Ma quello che più rattrista è l’esclusione portata avanti dalla famiglia stessa che appunto è presa, non per colpa loro, dai ritmi incessanti della così detta “società produttiva”.
L’anziano non trovando più spazio nella nuova famiglia moderna viene molto spesso ricoverato nelle così dette case di riposo dove finisce per essere maltrattato e deriso.
Bisogna far in modo di presentare delle leggi ad hoc per loro, dove l’anziano, quanto meno quello autosufficiente o parzialmente autosufficiente, possa dare, attraverso dei progetti, il suo apporto alla nuova società industrializzata e consumistica.
Così facendo si cerca di evitare quanto più possibile i ricoveri impropri nelle strutture affinché un anziano possa fino alla fine essere parte integrante della nuova società facendolo rimanere all’interno delle propria mura domestiche.
Dott.ssa Domenica Scopelliti