NEWS

Aprile 25, 2025

RICONOSCERE L’ICTUS CON IL F.A.S.T.

COS’È L’ICTUS O STROKE

In latino, ictus significa “colpo”. L’ictus – stroke in inglese – è un evento cerebrovascolare che capita d’improvviso, anche in pieno benessere. L’ictus (o insufficienza cerebrovascolare) è un evento neurologico legato a una causa vascolare, che il più delle volte è una placca aterosclerotica localizzata a livello dei vasi che portano il sangue al cervello (in particolare le carotidi).

Si verifica, nell’80% dei casi, quando un’arteria cerebrale si chiude improvvisamente, determinando un’ischemia, cioè la brusca interruzione dell’apporto di sangue a una regione dell’encefalo.

Le ischemie cerebrali sono causate sia da depositi di colesterolo che si depositano nei vasi sanguigni, restringendo il lume, sia da coaguli di sangue, che li occludono

completamente. L’interruzione di flusso sanguigno che ne consegue provoca la morte delle cellule cerebrali.

Soltanto nel 20% dei casi l’ictus si verifica invece per un’emorragia cerebrale dovuta alla rottura di un vaso sanguigno. L’ictus emorragico può essere causato dalla rottura di un aneurisma (dilatazione anomala della parete di un’arteria o di una vena), da un forte trauma cranico ma, più frequentemente, da un marcato rialzo dei valori pressori.

I FATTORI DI RISCHIO DELL’ICTUS

L’ictus, noto anche come colpo apoplettico, è una patologia grave che può avere conseguenze devastanti. I fattori di rischio dell’ictus possono essere suddivisi in due categorie: modificabili e non modificabili.

Fattori di rischio non modificabili:

·        Età: il rischio di ictus aumenta con l’età, in particolare dopo i 55 anni.

·        Genere: gli uomini hanno un rischio maggiore di ictus rispetto alle donne, anche se le donne tendono a vivere più a lungo e possono subire ictus più frequentemente in età avanzata.

·        Storia familiare: se ci sono casi di ictus nella famiglia, il rischio aumenta.

·        Etnia: alcuni gruppi etnici, come gli afroamericani e i nativi americani, hanno un rischio maggiore di ictus.

Fattori di rischio modificabili:

·        Ipertensione arteriosa: la pressione alta è il principale fattore di rischio per l’ictus.

·        Diabete: una gestione inadeguata del diabete aumenta il rischio di ictus.

·        Colesterolo alto: Livelli elevati di colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) possono contribuire alla formazione di placche nelle arterie.

·        Fumo: Il fumo di sigaretta danneggia i vasi sanguigni e aumenta il rischio di ictus.

·        Alcol: Un consumo eccessivo di alcol può aumentare la pressione sanguigna e il rischio di ictus.

·        Sedentarietà: Uno stile di vita inattivo contribuisce a fattori di rischio come l’obesità e l’ipertensione.

·        Obesità: Il sovrappeso aumenta il rischio di ictus, poiché è spesso associato a ipertensione, diabete e colesterolo alto.

·        Problemi cardiaci: Condizioni come la fibrillazione atriale e altre anomalie cardiache possono aumentare il rischio di ictus.

Fattori di rischio aggiuntivi

Stress: Situazioni di stress cronico possono contribuire a un aumento della pressione sanguigna.

Apnea ostruttiva: è un disturbo respiratorio caratterizzato da pause nella respirazione o da respirazione superficiale durante il sonno. Queste interruzioni possono durare da alcuni secondi a diversi minuti e si verificano più volte durante la notte, portando a una riduzione della qualità del sonno.

Esistono diversi tipi di apnea notturna, ma i più comuni sono:

Apnea ostruttiva del sonno (OSA): È il tipo più comune e si verifica quando i muscoli della gola si rilassano eccessivamente durante il sonno, causando ostruzione delle vie aeree superiori.

Apnea centrale del sonno: Questo tipo è meno comune e si verifica quando il cervello non invia segnali appropriati ai muscoli che controllano la respirazione.

Apnea mista: È una combinazione di apnea ostruttiva e centrale.

La diagnosi di apnea notturna può richiedere uno studio del sonno (polisonnografia erogata da Sanitelgest rete Franchising), e ci sono varie opzioni di trattamento disponibili, che possono includere cambiamenti nello stile di vita, apparecchi ortodontici, terapie positive per la pressione delle vie aeree (CPAP) e, in alcuni casi, interventi chirurgici.

Fibrillazione atriale: è un disturbo del ritmo cardiaco caratterizzato da un battito cardiaco irregolare e spesso rapido. In questa condizione, gli atri del cuore (le due camere superiori) non si contraggono in modo coordinato, ma piuttosto fibrillano, causando una perdita di efficacia nel pompaggio del sangue. Le cause della fibrillazione atriale possono includere ipertensione, malattie cardiache, malattie delle valvole cardiache, alcolismo, ipertiroidismo e altre condizioni. I sintomi possono variare da persona a persona e possono includere palpitazioni, affaticamento, debolezza, vertigini o, in alcuni casi, non presentare alcun sintomo. La fibrillazione atriale può aumentare il rischio di complicazioni come l’ictus, poiché il sangue può ristagnare negli atri e formare coaguli. Il trattamento può includere farmaci per controllare il ritmo cardiaco e la frequenza, anticoagulanti per prevenire la formazione di coaguli e, in alcuni casi, procedure come la cardioversione elettrica o l’ablazione. È importante consultare un medico se si sospetta di avere fibrillazione atriale per una corretta diagnosi e gestione della condizione.

Prevenzione

La gestione dei fattori di rischio modificabili attraverso uno stile di vita sano, come una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e abbandono del fumo, può contribuire a ridurre il rischio di ictus. È importante consultare un medico per la valutazione dei rischi individuali e eventuali interventi preventivi.

CAUSE DELL’ICTUS

Le principali cause dell’ictus possono essere suddivise in due categorie:

1.      Ictus ischemico: Questo tipo di ictus è causato da un blocco nel vaso sanguigno che fornisce sangue al cervello. Le cause principali includono:

·        Trombo: un coagulo di sangue che si forma in una delle arterie cerebrali.

·        Embolia: un coagulo che si forma altrove nel corpo (ad esempio nel cuore) e si sposta nel cervello, occludendo un vaso sanguigno.

2.      Ictus emorragico: questo tipo di ictus si verifica quando un vaso sanguigno nel cervello si rompe, causando sanguinamento nell’area cerebrale. Le cause principali includono:

·        Aneurisma: un’area indebolita in un vaso sanguigno che può rompersi.

·        Malformazioni artero-venose (MAV): connessioni anomale tra arterie e vene che possono farsi fragili e rompersi.

·        Ipertensione: pressione alta che può danneggiare i vasi sanguigni nel cervello.

CONSEGUENZE DELL’ICTUS

Le conseguenze possono riguardare diverse aree:

Funzioni motorie: difficoltà nel movimento di braccia, gambe o di un lato del corpo (emiplegia o emiparesi). Ci possono essere problemi di coordinazione e di equilibrio.

Funzioni cognitive: modifiche nei processi cognitivi, come difficoltà di attenzione, memoria, pianificazione e problem solving. alcuni pazienti possono sviluppare demenza post-ictus.

Lingua e comunicazione: Afasia, che può manifestarsi come difficoltà a parlare, comprendere il linguaggio o trovare le parole giuste.

Funzioni visive: problemi visivi, che possono includere perdita della vista in un campo visivo (emianopsia) o difficoltà a percepire gli oggetti.

Emozioni e comportamento: cambiamenti emozionali, come depressione, ansia, instabilità emotiva o apatia. Ci possono anche essere variazioni nel comportamento e nella personalità.

Funzioni quotidiane: difficoltà nelle attività quotidiane, come mangiare, vestirsi, fare il bagno o altre attività della vita quotidiana.

Complicazioni mediche: possibilità di sviluppare complicazioni come infezioni (ad esempio, polmonite), trombosi venosa profonda (TVP) o ulcere da pressione a causa della mobilità ridotta.

Qualità della vita: impatti significativi sulla qualità della vita, con conseguenze per la famiglia e il caregiver, in termini di supporto emotivo e pratico.

La riabilitazione, che può includere fisioterapia, logopedia e terapia occupazionale, gioca un ruolo cruciale nel recupero post-ictus, aiutando i pazienti a riconquistare le loro competenze e a migliorare la qualità della vita. La tempestività del trattamento e l’assistenza continua sono fondamentali per ottimizzare i risultati.

SINTOMI DELL’ICTUS E F.A.S.T 

I sintomi possono manifestarsi improvvisamente e possono variare a seconda del tipo di ictus (ictus ischemico o emorragico). Ecco alcuni sintomi comuni da tenere in considerazione:

3.      Debolezza o paralisi: può verificarsi in una parte del corpo, di solito su un lato, colpendo braccio, gamba o faccia.

4.      Difficoltà nel parlare: le persone possono avere problemi a esprimersi o a comprendere il linguaggio. La parola può risultare confusa o incomprensibile.

5.      Problemi di vista: visione offuscata o doppia, o perdita della vista in uno o entrambi gli occhi.

6.      Difficoltà di coordinazione: perdita di equilibrio o difficoltà a camminare, spesso accompagnata da vertigini.

7.      Mal di testa intenso: un mal di testa improvviso e severo, che può essere accompagnato da nausea o vomito, è più comune negli ictus emorragici.

8.      Confusione: difficoltà a comprendere la situazione o a seguire semplici istruzioni.

È fondamentale ricordare l’acronimo FAST, che può aiutare a riconoscere un ictus:

F (Face): chiedere alla persona di sorridere. Un lato del viso può essere in afflosciamento.

A (Arms): chiedere di sollevare entrambe le braccia. Un braccio può scendere.

S (Speech): chiedere di ripetere una frase semplice. La parola può risultare confusa o alterata.

T (Time): se si notano questi sintomi, è importante chiamare immediatamente i servizi di emergenza.

Se sospetti un ictus, agisci rapidamente. Un intervento precoce è fondamentale per ridurre il rischio di danni permanenti.

Tipologia di ictus

L’ictus, noto anche come stroke, può essere classificato in diverse tipologie principali, a seconda della sua causa e dei meccanismi coinvolti. Le due categorie principali di ictus sono:

1.      Ictus ischemico: rappresenta circa l’85% dei casi e si verifica quando un’arteria che fornisce sangue al cervello viene ostruita. Le cause principali sono:

·        Trombosi: formazione di un coagulo di sangue all’interno di un vaso sanguigno che porta al cervello, spesso a causa di aterosclerosi (accumulo di grasso e altre sostanze nelle arterie).

·        Embolia: un coagulo di sangue o altre sostanze (come pezzi di placca aterosclerotica) si stacca da un’altra parte del corpo e viaggia fino a un vaso cerebrale, causando un’ostruzione.

2.      Ictus emorragico: si verifica quando un vaso sanguigno nel cervello si rompe, causando sanguinamento. Le principali cause includono:

·        Emorragia intracerebrale: sanguinamento all’interno del tessuto cerebrale, spesso dovuto a ipertensione o malformazioni vascolari.

·        Emorragia subaracnoidea: sanguinamento nello spazio subaracnoideo, che è lo spazio tra il cervello e le membrane che lo avvolgono, di solito causato dalla rottura di un aneurisma.

Ci sono anche ulteriori considerazioni e sottotipi, come l’ictus transitorio (TIA), che è un episodio temporaneo di sintomi simili all’ictus che dura meno di 24 ore e non causa danni permanenti, ma che può essere un segnale di pericolo per futuri ictus.

È importante riconoscere i segni di un ictus e agire rapidamente, poiché un intervento tempestivo è fondamentale per minimizzare i danni cerebrali e migliorare le possibilità di recupero.

PREVENZIONE DELL’ICTUS

 L’ictus cerebrale è una delle principali cause di morbilità e mortalità a livello mondiale, ma molti dei suoi fattori di rischio possono essere gestiti attraverso pratiche di prevenzione. Ecco alcune strategie per ridurre il rischio di ictus:

1. Controllo della pressione sanguigna

Monitorare regolarmente la pressione arteriosa e mantenerla entro i limiti normali. Una dieta sana, esercizio fisico e farmaci possono aiutare a controllare l’IPERTENSIONE.

2. Gestione del diabete

Se si è diabetici, è fondamentale mantenere i livelli di glucosio nel sangue sotto controllo. Seguire una dieta sana e assumere farmaci prescritti è essenziale.

3. Dieta sana

Seguire una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre. Limitare il consumo di grassi saturi, zuccheri raffinati e sale.

4. Esercizio fisico regolare

Praticare almeno 150 minuti di attività fisica moderata alla settimana. L’esercizio aiuta a mantenere un peso sano e ridurre la pressione sanguigna.

5. Controllo del peso

Mantenere un peso corporeo sano è fondamentale. L’obesità aumenta il rischio di ictus e altre malattie cardiovascolari.

6. Fumo e alcol

Evitare il fumo e limitare il consumo di alcol. Il fumo è un importante fattore di rischio per l’ictus, mentre il consumo eccessivo di alcol può aumentare la pressione sanguigna.

7. Gestione del colesterolo

Controllare i livelli di colesterolo attraverso una dieta sana e, se necessario, con farmaci. Livelli alti di colesterolo LDL possono aumentare il rischio di ictus.

8. Monitoraggio delle aritmie cardiache

Se si soffre di aritmie, come la fibrillazione atriale, è importante seguirne il trattamento, poiché possono aumentare il rischio di ictus.

9. Riduzione dello stress

Imparare tecniche di gestione dello stress, come la meditazione, il yoga e la respirazione profonda può contribuire a mantenere la salute generale.

10. Screening regolare

Per le persone a rischio, consultare regolarmente il medico per valutazioni e screening per i fattori di rischio cardiovascolare.

11. Informarsi sui sintomi dell’ictus

Conoscere e riconoscere i segni e i sintomi dell’ictus (ad esempio, debolezza improvvisa in un lato del corpo, difficoltà a parlare, visione offuscata) per cercare subito aiuto.

Implementare queste misure preventive può aiutare a ridurre significativamente il rischio di ictus. È sempre consigliabile consultare un medico prima di apportare modifiche significative allo stile di vita, soprattutto per individui con condizioni di salute preesistenti.

IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI SANITELGEST NELL’ICTUS

Gli operatori sanitari e socio-sanitari, come quelli di Sanitelgest, giocano un ruolo cruciale nella gestione e nel supporto dei pazienti colpiti da ictus. Ecco alcuni dei loro compiti principali:

Esami Diagnostici: Polisonnografia basale e Polisonnografia Neurologica

Adattamento e titolazione:CPAP

Visite specialistiche: Neurologo, Cardiologo, Geriatra

Servizio infermieristico

Servizio di Fisioterapia

Assistenza e monitoraggio: gli operatori sono coinvolti nell’assistenza diretta al paziente ictus, monitorando i segni vitali e le condizioni generali, e fornendo supporto nelle attività quotidiane.

Riabilitazione: dopo un ictus, molti pazienti necessitano di riabilitazione per recuperare le funzioni motorie e cognitive. Gli operatori socio-sanitari possono lavorare in collaborazione con fisioterapisti e terapisti occupazionali per facilitare il processo di recupero. forniscono informazioni ai pazienti e alle loro famiglie riguardo alla condizione, ai trattamenti e alle modifiche dello stile di vita necessarie. Questo è fondamentale per la prevenzione di futuri eventi ictus.

Coordinamento delle cure: collaborano con medici, infermieri, e altri professionisti sanitari per garantire che il paziente riceva un piano di trattamento coerente e coordinato.

Supporto psicologico: possono anche offrire supporto emotivo ai pazienti e alle famiglie, poiché un ictus può avere effetti significativi non solo fisici, ma anche psicologici.

Gestione dei farmaci: in alcuni casi, gli operatori socio-sanitari possono essere coinvolti nella supervisione e nell’amministrazione dei farmaci prescritti dai medici.

Promozione della salute: possono lavorare nella prevenzione primaria, aiutando a promuovere stili di vita sani per ridurre il rischio di ictus attraverso educazione e counseling.

In sintesi, gli operatori di Sanitelgest e figure simili sono fondamentali nel fornire una cura integrata e continua per i pazienti colpiti da ictus, contribuendo a migliorare i risultati a lungo termine e la qualità della vita.

IL RUOLO DELL’INFERMIERE NELL’ICTUS

L’infermiere svolge un ruolo fondamentale nella gestione dell’ictus, sia in fase acuta che nel percorso di recupero. Le sue mansioni includono:

Valutazione e monitoraggio: l’infermiere valuta continuamente le condizioni del paziente, monitorando segni vitali, livelli di coscienza e sintomi neurologici.

Assistenza nella gestione dei farmaci: somministra farmaci prescritti, come terapie anticoagulanti o trombolitiche, e monitora eventuali effetti collaterali.

Supporto nelle procedure diagnostiche: collabora con il team medico durante le procedure come TAC o risonanze magnetiche, preparando il paziente e assistendo durante l’esame.

Educazione e supporto al paziente e ai familiari: Fornisce informazioni sull’ictus, sulle sue conseguenze e sulla necessità di follow-up. supporta emotivamente pazienti e familiari in un momento di grande stress.

Prevenzione delle complicanze: attua strategie per prevenire complicanze, come lesioni da decubito, trombosi venosa profonda e infezioni.

Riabilitazione: collabora con il team riabilitativo, contribuendo a definire un piano di assistenza personalizzato e supportando il paziente nelle attività quotidiane.

Documentazione: mantiene registri accurati delle osservazioni e delle cure fornite, essenziali per il monitoraggio del progresso del paziente e per la comunicazione nel team di assistenza.

In sintesi, l’infermiere svolge un ruolo cruciale non solo nella cura immediata del paziente con ictus, ma anche nel supporto a lungo termine per il recupero e la gestione delle complicanze.

IL RUOLO DEL FISIOTERAPISTA NELL’ICTUS

Il ruolo del fisioterapista nell’ambito dell’ictus è fondamentale e multidimensionale, poiché questo professionista è parte integrante del team riabilitativo che si occupa di pazienti che hanno subito un ictus. Ecco alcuni aspetti chiave del ruolo del fisioterapista in questo contesto:

1. Valutazione iniziale

Valutazione funzionale: il fisioterapista effettua una valutazione dettagliata delle capacità motorie del paziente, della forza muscolare, dell’equilibrio e della coordinazione.

Identificazione delle limitazioni: Necessità di identificare le limitazioni specifiche del paziente, come la perdita della mobilità, la difficoltà nel mantenere l’equilibrio e le limitazioni nelle attività quotidiane.

2. Pianificazione del trattamento

Obiettivi personalizzati: sulla base della valutazione iniziale, il fisioterapista elabora un piano di trattamento individuale con obiettivi specifici e misurabili.

Multidisciplinarietà: lavora a stretto contatto con altri professionisti della salute (medici, logopedisti, terapisti occupazionali, ecc.) per garantire un approccio globale alla riabilitazione.

3. Riabilitazione motoria

Esercizi terapeutici: il fisioterapista utilizza una serie di esercizi per migliorare la forza muscolare, la mobilità articolare e l’equilibrio del paziente.

Tecniche di facilitazione: implementa tecniche specifiche per facilitare il recupero delle funzioni motorie compromesse.

4. Insegnamento e supporto

Educazione del paziente e della famiglia: fornisce informazioni al paziente e ai familiari riguardo al processo di recupero e alle modalità di gestione delle attività quotidiane.

Supporto emotivo: aiuta il paziente e la famiglia a affrontare le sfide emotive e psicologiche legate alla riabilitazione post-ictus.

5. Promozione dell’autonomia

Apprendimento di strategie compensative: insegna strategie che consentano al paziente di svolgere attività quotidiane anche in presenza di limitazioni.

Adattamento degli ambienti: consiglia i familiari su come adattare l’ambiente domestico per migliorare la sicurezza e favorire l’autonomia del paziente.

6. Monitoraggio e adattamento del piano

Valutazioni periodiche: esegue valutazioni regolari per monitorare i progressi e apportare le modifiche necessarie al piano di trattamento.

7. Prevenzione delle complicanze

Attività fisica: promuove un programma di attività fisica adattato per prevenire complicanze, come la trombosi venosa profonda o le cadute.

Educazione alla salute: insegna al paziente riguardo stili di vita sani e comportamenti preventivi per ridurre il rischio di ricadute.

In sintesi, il fisioterapista svolge un ruolo cruciale nella riabilitazione post-ictus, contribuendo a migliorare la qualità della vita del paziente e facilitando il recupero delle funzioni motorie e dell’autonomia.

Richiedi informazione sui servizi

Per conoscere tutti i servizi disponibili o richiedere un intervento personalizzato per le tue esigenze o quelle di un tuo familiare chiamaci o contatta il centro più vicino a te

https://sanitelgest.it/i-nostri-centri/

Condividi su

Team dedicato alle News Sanitelgest 

Il Team redazionale di Sanitelgest è composto da personale esperto e qualificato nel settore dei servizi alla persona  in ambito sanitario e sociale con particolare riferimento a quello della salute e del benessere

RICONOSCERE L’ICTUS CON IL F.A.S.T.

Ultime news

PARAMETRI VITALI: SATURAZIONE E FREQUENZA

Indice1 COSA SONO I PARAMETRI VITALI2 CHE COSA È IL PULSOSSIMETRO3 COME SI UTILIZZA IL PULSOSSIMETRO4 INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI5 IL PERSONALE PROFESSIONISTA SANITELGEST PER LA RILEVAZIONE

Chiama il centro

800.91.30.50

Numero Verde 24h su 24h.