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Luglio 4, 2025

PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE E SINDROME DEL TRAMONTO

L’assistenza domiciliare notturna riveste un ruolo cruciale nel garantire il benessere e la sicurezza degli anziani o dei malati Le ore notturne, infatti, possono rappresentare un momento di maggiore vulnerabilità, a causa di possibili cadute o problemi di salute improvvisi. Un supporto dedicato durante questo periodo critico non solo offre comfort fisico ed emotivo al malato, ma fornisce anche tranquillità ai familiari che non vivono con loro o non hanno la possibilità di accudirli in questa fascia oraria. Per una persona non autosufficiente, paziente con demenza o Alzheimer o comunque patologie neurodegenerative l’assistenza notturna diviene necessaria. Durante la notte questi pazienti tendono ad avere un sonno discontinuo con particolare riferimento tra le persone malate di Alzheimer o altri tipi di demenza che avvertono un peggioramento dei sintomi nelle ore tardo-pomeriggio e serali al calare del sole che viene definita la sindrome del tramonto. Il malato  durante la notte subisce un aumento dell’ansia e di aggressività, una maggiore confusione, la tendenza a seguire il caregiver in ogni suo spostamento, il desiderio di “tornare a casa” o “vedere la mamma”, una propensione a vagare o a confondere il giorno e la notte. Le manifestazioni della sindrome del tramonto possono cambiare in base allo stadio della malattia e alla personalità del paziente.

Il paziente durante le ore notturne subisce una perdita di riferimenti

All’origine di tutto ci sono principalmente due fattori, uno esterno e uno interno. Il primo è il calar della luce, che rende i contorni degli oggetti più indefiniti, i colori più confusi, gli oggetti di arredo più nascosti e difficili da distinguere. I segnali sensoriali a cui le persone con demenza possono affidarsi per interpretare l’ambiente che li circonda allora diminuiscono e – considerando che il cervello di chi vive con l’Alzheimer fatica già in condizioni ottimali a integrare le informazioni provenienti dall’esterno – si comprende facilmente l’origine della confusione. Per fare un paragone, è come se ci chiedessero di svolgere un compito già difficile in una stanza poco illuminata.

Cosa fare in questo caso

L’ambiente  delle persone malate di  Alzheimer o di demenza devono essere sempre essere ben illuminato, per aiutare a integrare al meglio le informazioni visive anche quando è sera. Il riposo dopo pranzo può aiutare a scaricare la stanchezza e affrontare meglio le ore successive. Tenere presente i bisogni di base, come fame e sete, la presenza di dolori, depressione o solitudine, è un altro tassello importante, così come ridurre l’apporto di sostanze stimolanti come caffeina e zucchero nelle ore serali, che possono contribuire a dare agitazione. Organizzare attività gradite durante il giorno, e mantenere una routine quotidiana regolare, aiuta a far arrivare a sera con la giusta dose di stanchezza, pronti per il riposo serale.

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